
Posted by: Bloodfield | Reviews No Comments on Sinners or liars review on Metallized.it
Sinners or liars review on Metallized.it
“I Bloodfield nascono nel 2012 a Vicenza ispirandosi alle icone del thrash che tutti conosciamo, quindi dopo un breve periodo di sperimentazioni musicali e qualche cambiamento di line-up si indirizzano su un mix di sonorità più votato ad aggressività e melodicità (con ciò i loro pezzi non possono certamente essere definiti “leggeri”, anzi) senza dimenticare le radici del genere. Negli ultimi anni anni la band ha trovato e migliorato l’amalgama tra i membri grazie all’attività live (che al solito si rivela la miglior palestra per qualsiasi band) giungendo quindi come logica conseguenza alla realizazione del debut album Sinners or Liars, rilasciato nel novembre 2016.
Il disco si rivela piuttosto interessante: come si può facilmente evincere dai titoli delle song si tratta a tutti gli effetti di un concept incentrato sui sette peccati capitali che ben si presenta al pubblico grazie alla copertina realizzata dall’artista sardo Ignazio Cuga, e che vede una serie di brani molto curati nell’arrangiamento e altrettanto ben eseguiti. Gli assoli e i riff del duo Gasparotto/Tihanyi non saranno incredibili ma badano al sodo in funzione delle diverse canzoni, mentre la batteria -caratterizzata da un vastissimo utilizzo della doppia cassa- avrebbe forse potuto essere in alcuni passaggi ancor più martellante, ma queste sono scelte del gruppo e sicuramente non si può muovere alcuna critica al lavoro svolto dal bravo Simone Farinea. Per quanto riguarda il capitolo “vocals” Filippo Cinetto ben si adatta alla proposta grazie al suo timbro piuttosto alto (Lust) e all’occorrenza velenoso (Envy) ma non disdegna nemmeno di inserire del growl atto a irrobustire le otto sferzate thrash –6:16 è infatti un’intro- che compongono il platter.
Nulla di trascendentale ma va dato atto ai Bloodfield di essersi impegnati al massimo cercando di riversare su disco tutta l’energia che mettono nei loro spettacoli dal vivo raggiungendo risultati più che soddisfacenti, sia per quanto riguarda l’ottima produzione che -e questo è ciò che conta davvero- per quanto riguarda il lato prettamente musicale, con brani diretti e godibili e una prestazione di tutti i membri all’altezza della situazione. Promossi.”
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